ITIS "G.C.FACCIO" VERCELLI - ANNO 3  N° 1  -  NOVEMBRE 2005

 


 

 

 

 
     
 

Chi di voi non ha mai sentito parlare della notte di Halloween? Si tratta di una celebrazione molto radicata nella cultura americana ed in quella anglo-sassone in generale, ma da diversi anni a questa parte pure l'Italia ha accolto - a modo suo - questa preziosa occasione per dar libero sfogo alle più macabre e divertenti fantasie. Per certi versi, potremmo assimilare Halloween al nostro Carnevale, seppure orientato decisamente verso l'aspetto più oscuro, soprannaturale, della realtà. Ed è proprio per questo che giovani e giovanissimi adorano tale festività, la quale offre tra l'altro un'ottima occasione per sfogare e trasformare in gioco tutte le paure più o meno coscienti nella profondità della mente.

 

 

 
Le origini di questa festa risalgono all'epoca in cui le isole britanniche erano dominate dalla cultura celtica, prima che l'Europa cadesse sotto il dominio di Roma. L'anno nuovo, allora, cominciava con il 1° novembre, quando i lavori nei campi erano completamente conclusi, il raccolto era al sicuro ed i contadini potevano finalmente rilassarsi e godersi i doni che gli dei avevano loro concesso. In tale data, quindi, tutte le divinità pagane venivano ricordate ed evocate a titolo di ringraziamento ed auspicio per l'anno entrante; le porte delle dimensioni ultraterrene erano considerate aperte, per quella notte, e tutti gli spiriti erano liberi di vagare sulla terra e di divertirsi insieme agli uomini. Da allora, l'antica Halloween è divenuta sinonimo di notte stregata, popolata da tutti gli spiriti maligni che la fantasia potesse immaginare.

 

   
     

  Se qualcuno volesse mettere in fila tutte le superstizioni presenti nelle differenti culture umane, l'elenco sarebbe lunghissimo. Ogni cosa, essere o evento, per l'irrazionale della nostra mente, può portare fortuna sfortuna oppure addirittura avere più specifici, positivi o negativi, effetti. Il canto della civetta, il gatto nero che attraversa la strada, lo specchio rotto, il passare sotto una scala, lo spargere sale...

Molte persone sono superstiziose e lo sono indipendentemente dalla loro cultura, religione, etnia, classe sociale o professionale. Ritroviamo le superstizioni in tutte le popolazioni del mondo e in una grande varietà di forme. Ma cos’è esattamente una superstizione? In generale si può dire che è ogni atto al quale si attribuisce il potere di favorire un evento positivo o di scongiurarne uno negativo. Toccare ferro, indossare un indumento particolare, portare con se un oggetto porta fortuna sono solo alcune tra le centinaia di superstizioni che l’uomo ha inventato. La superstizione, però, può divenire addirittura uno stile di vita perché, per certe persone, può influenzare ogni scelta, ogni comportamento. Inoltre, può proliferare: ciascun essere umano, infatti, in tema di superstizioni può dimostrarsi un creativo. Ciascuno può, spontaneamente, crearne delle nuove e personali (per esempio un indumento che "porta bene") da aggiungere alle superstizioni antiche e tradizionali, e dunque generalizzate e generiche come il fare le corna

Anna & Vero

 

 

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