ITIS "G.C.FACCIO" VERCELLI - ANNO 1  N° 2  -  MARZO 2004

 


 

  
GLOBAL? NO GRAZIE

VILLAGGIO GLOBALE, OVVERO
SIAMO TUTTI PECORE

 
     
 

Definire cosa sia la globalizzazione e definire il momento in cui questo fenomeno diventa rilevante nella nostra società, è molto difficile e spesso controverso. Praticamente prima degli anni ’90 questo termine non aveva alcun significato proprio, ma anzi era raramente usato come semplice aggettivo. Da aggettivo a sostantivo, troppo spesso usato ed abusato, è la realtà della parola globalizzazione ai giorni nostri.
Cercando di essere semplici e chiari la globalizzazione è l’estensione a livello planetario di un modello unico di cultura, di un modello unico di pensiero, di un modello unico di economia. Riguardo alla mondializzazione moderna, il seme da cui questa pianta si è sviluppata risale certamente agli ultimi anni della Seconda Guerra Mondiale, quando i vincitori del conflitto mondiale si riunirono. In quell’occasione fu infatti sancita la fine dell’isolamento economico statunitense e la consacrazione del predominio del dollaro sulle altre valute. Gli Stati Uniti diventarono, a pieno titoli, il motore dello sviluppo occidentale.
E’ però a partire dalla metà degli anni ’60 che negli USA si registra un lento, ma inesorabile, declino del livello culturale della popolazione scolastica. La filosofia alla base della nuova era è emblematicamente riassunta dalla storica frase di Margaret Thatcher: "La società non esiste". L’ultimo freno alla diffusione mondiale
delle teorie inegualitarie, cadde nell’ 89 con la dissoluzione dell’ URSS e dei regimi comunisti dell’Europa orientale. L’ultraliberalismo economico poteva così riversarsi indisturbato sulla quasi totalità del globo terrestre. E’ proprio della globalizzazione culturale, il voler estendere questo principio, questo assioma, a tutte le culture ed a tutte le popolazioni del pianeta.
Una volta spianato il "campo culturale", non ci saranno più freni ed ostacoli alla libera corsa dell’economia scolastica che segue strenuamente e ciecamente, il faro della "massimizzazione del profitto". I frutti di questi ultimi 20 anni di globalizzazione sono oggi visibili in ogni ambito umano, dal momento in cui ci allacciamo le scarpe al mattino, al momento in cui ci sediamo a tavola per cena, alla sera: siamo tutti tristemente uguali
 

Fabio Mantovani

 

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