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Dalla morte del “pirata” sono ormai
trascorse alcune settimane. In questi giorni si è parlato molto di questo
campione che nel ’94 fece breccia nel cuore degli italiani nel giro del
Montirolo per la grinta e la bravura dimostrata!
Sulla sua morte si è ipotizzato di tutto: depressione per amore, suicidio,
droga ...
La depressione per amore, tirata fuori per una lettera lasciata da lui in
cui diceva di amare ancora la sua ex fidanzata, è stata subito scartata. Il
pm Paolo Gengarelli esclude pure il suicidio: infatti afferma che Marco
amava troppo la vita. Aveva superato troppi ostacoli per buttare via tutto
così!
L’ipotesi che più regge è quella legata alla droga, visto che lo avevamo già
visto implicato nel giro del doping. Precisamente si parlava di Crack, la
droga che fa a pezzi il cuore. Si presume sia questa la causa dato che,
circa un anno fa, i genitori di Pantani avevano già cercato di convincerlo
ad entrare in un centro di accoglienza, San Patrignano, con la netta
risposta negativa del figlio. Durante la clausura al Residence, il nostro
idolo avrebbe incontrato qualcuno. Si pensa sia uno spacciatore, lo stesso
che gli ha venduto la “roba” che lo ha trascinato verso la
morte.
Il pirata fu spinto nel tunnel della droga essenzialmente dopo lo scandalo
di doping che lo rese protagonista e lo fece squalificare nel 1999. Si sentì
crollare il mondo addosso e rifiutare da tutti. Questo non era assolutamente
vero, poiché tutti i fans aspettavano ansiosi un ritorno vittorioso del loro
“re”. Passato circa un anno, il Pirata torna sulla sua bici, vicendo due
tappe del Tour, battendo Armstrong; è l’ultima volta che lo si vede vincere
e si spera in un suo nuovo splendore. Lui era l’idolo degli Italiani, che
gli avevano affidato il loro cuore dato che finalmente, dopo trent’anni,
avevano ritrovato un campione nazionale nel ciclismo. Era riuscito a far
appassionare tutti al suo sport. Soprattutto in salita era un mostro che
inghiottiva uno a uno tutti gli avversari che incontrava, odiava la fatica
tanto che diceva che in salita pedalava più velocemente per farla finire il
prima possibile.
Il 16 febbraio la vita del nostro Marco Pantani si è spenta, ma tutti lo
ricorderanno come il “pirata” che durante le salite con la sua bici da corsa
rubava il podio a qualsiasi avversario...
Roberta Maugeri (2B) |
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