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Da
sempre cani e gatti sono considerati diversi, incompatibili,
opposti…non è esattamente così: Fido e Micio, infatti, qualcosa in
comune ce l’hanno. E’ un nemico o meglio... un falso amico. Ogni
occasione è buona per far entrare un cucciolo in casa; ma purtroppo
sono altrettante le occasioni per farlo uscire in malo modo. Ogni
anno in Italia gli abbandoni sono tantissimi; questo perché i teneri
cuccioletti, ormai adulti, smettono di avere gli occhi languidi e il
musino buffo e non piacciono più. Arriva quindi il momento di
sbarazzarsene, in genere all’inizio del periodo estivo. Così, come
scarpe vecchie o frigoriferi rotti vengono accompagnati in un posto
nuovo, dove una portiera si apre e subito dopo si richiude.
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Ancora prima di esser riusciti a
metter giù l’ultima zampina, si ritrovano sul ciglio di una strada,
disorientati, spaventati, tristi, ma, nello stesso tempo, con la
speranza di veder tornare indietro colui che fino al giorno prima
gli accarezzava la testa… Per fortuna a salvare Fido e Micio sono
altre persone ed è proprio di loro che tratta questo articolo. Nel
vercellese le strutture che accolgono randagi sono tante; per
illustrare cosa sono esattamente e qual è il ruolo dei volontari al
loro interno, prenderò ad esempio una colonia felina e un canile
comunale.
La colonia felina in questione è
quella seguita dall’Associazione
"Baffi&Code" che si occupa
di una trentina di gatti che da tempo vivono nell’ex-Ospedale
Psichiatrico di Vercelli. I volontari si impegnano a rendere il
posto idoneo alla vita dei mici, allestendo lettiere, cucce calde
per l’inverno; portando loro del cibo e soprattutto sterilizzando il
maggior numero di componenti della colonia in modo da fermarne
l’espansione. Consapevoli del fatto che non avranno mai un divano su
cui accoccolarsi, i volontari tentano di supplire a tutte le
esigenze dei loro protetti sostenendo finanziariamente e
praticamente ogni cosa.
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"Quattro
zampe nel cuore" è
invece il nome dell’Associazione che gestisce il canile di
Rovasenda. Qui vengono ospitati all’incirca 40 cani. Ogni
anno ne transitano più di 300, ma per fortuna, tra cani
restituiti a proprietari sbadati e adozioni da parte di
cuori nobili, gli affidamenti sono sempre maggiori rispetto
alle catture. Ad ogni cane che arriva in canile viene
assicurato cibo, cuccia e, se necessario, cure mediche. Se
non vengono reclamati entro 10 giorni, i cani non
identificati vengono microchippati e inseriti nella lista
degli adottabili; se si tratta di femmine, si interviene
anche con la sterilizzazione che, come accennato prima,
serve a evitare il rischio di cucciolate indesiderate.
I volontari in questo caso si prodigano affinché tutto sia
sempre adeguatamente ospitale.
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Ogni cuccia deve essere
calda, necessita quindi di coperte; le ciotole devono essere
piene, il pavimento pulito; insomma: il cane non deve
soffrire più di quanto abbia già sofferto, quindi tutto deve
essere “perfetto”. Ogni volontario lascia un pezzetto del
suo cuore a questi animali che, a modo loro, a volte di
nascosto, ricambiano sempre. |
Serenella
Chi volesse fare esperienza
di volontariato può rivolgersi a Sabrina del Centro Calcolo
o al prof. Antoniotti che vi daranno tutte le informazioni
del caso.
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