|
|
di Bertold
Brecht (commedia teatrale)
Galileo insieme al figlio della
sua governante, Andrea Sarti, sfruttando la scoperta di un
olandese, il cannocchiale, che lui potenzia, scopre il movimento
dei pianeti e che il sole è al centro del sistema al contrario
della credenza comune. Lo comunica subito ai suoi fidati amici
astronomici e li invita la notte ad osservare personalmente.
Prima di riferirlo alla chiesa per far confermare la sua
scoperta, chiede consiglio ad un suo amico, Sagredo. Egli cerca
di dissuaderlo dall’idea di divulgare quanto scoperto poiché
pochi anni prima una persona era andata al rogo proprio per
aveva asserito le stesse ipotesi; ma Galileo gli risponde che
quell’uomo non aveva potuto fornire le prove del fatto mentre
lui era in grado di farlo. Poiché è sotto la protezione del
Granduca di Firenze, riesce a continuare i suoi studi fino a
formulare una teoria concreta, e niente lo ferma, neanche una
epidemia di peste esplosa nella città. Così infine va a riferire
le sua scoperte alla Chiesa, ma questa fa di tutto per
screditarlo, fino a rinchiuderlo e a minacciarlo di morte se non
abiura. E così è, con grande rammarico dei suoi apprendisti, che
lo ripudiano e non gli rivolgono più la parola. Lui, tuttavia,
continua i suoi studi in una villa messagli a disposizione dalla
Chiesa nei dintorni di Firenze. Ed alla Chiesa deve lasciare
tutti i suoi scritti. Un giorno Andrea Sarti va a trovarlo per
riferirgli che si spostava in Olanda e lui gli rivela un
segreto: i suoi manoscritti sono ancora in mano sua; allora
Andrea capisce che aveva abiurato solo per poter continuare i
suoi studi; riesce allora a trasportare i suoi manoscritti in
Olanda e a renderli pubblici.
Dido |