ITIS "G.C.FACCIO" VERCELLI - ANNO 3  N° 2  -  FEBBRAIO 2006

 


 

 

  

 
 

 

di Bertold Brecht   (commedia teatrale) 

Galileo insieme al figlio della sua governante, Andrea Sarti, sfruttando la scoperta di un olandese, il cannocchiale, che lui potenzia, scopre il movimento dei pianeti e che il sole è al centro del sistema al contrario della credenza comune. Lo comunica subito ai suoi fidati amici astronomici e li invita la notte ad osservare personalmente.
Prima di riferirlo alla chiesa per far confermare la sua scoperta, chiede consiglio ad un suo amico, Sagredo. Egli cerca di dissuaderlo dall’idea di divulgare quanto scoperto poiché pochi anni prima una persona era andata al rogo proprio per aveva asserito le stesse ipotesi; ma Galileo gli risponde che quell’uomo non aveva potuto fornire le prove del fatto mentre lui era in grado di farlo. Poiché è sotto la protezione del Granduca di Firenze, riesce a continuare i suoi studi fino a formulare una teoria concreta, e niente lo ferma, neanche una epidemia di peste esplosa nella città. Così infine va a riferire le sua scoperte alla Chiesa, ma questa fa di tutto per screditarlo, fino a rinchiuderlo e a minacciarlo di morte se non abiura. E così è, con grande rammarico dei suoi apprendisti, che lo ripudiano e non gli rivolgono più la parola. Lui, tuttavia, continua i suoi studi in una villa messagli a disposizione dalla Chiesa nei dintorni di Firenze. Ed alla Chiesa deve lasciare tutti i suoi scritti. Un giorno Andrea Sarti va a trovarlo per riferirgli che si spostava in Olanda e lui gli rivela un segreto: i suoi manoscritti sono ancora in mano sua; allora Andrea capisce che aveva abiurato solo per poter continuare i suoi studi; riesce allora a trasportare i suoi manoscritti in Olanda e a renderli pubblici.

Dido

 

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