ITIS "G.C.FACCIO" VERCELLI - ANNO 3  N° 2  -  FEBBRAIO 2006

 


 

 

  
IL GIORNO DELLA MEMORIA

“Devo ammettere che risulta veramente triste (e anche toccante) lavorare o comunque parlare di questo terribile argomento… Il solo pensiero di cosa la crudeltà umana abbia concepito e attuato  mi fa star male perché penso che nessuno, neanche la persona più malvagia di questo mondo, si meriti una punizione del genere, punizione che gli Ebrei hanno conosciuto da fin troppo vicino.” 
                                                                                                                                               
G
abriele                   

 
 
     

Il 27 gennaio è una ricorrenza ricordata da tutti i Paesi dell’Unione Europea come il Giorno della Memoria. Questa data ricorda infatti lo sterminio di milioni di Ebrei nei campi di concentramento nazisti.
Il 26 gennaio, presso l’istituto Sacro Cuore di Vercelli, si è commemorato questo giorno, con la partecipazione di tutte le scuole della città. Ogni istituto ha rappresentato a suo modo questo giorno. Noi dell’I.T.I.S. abbiamo partecipato a questa manifestazione con un filmato nel quale si parla della Cascina Aravecchia, in quanto ha rappresentato il campo di concentramento della nostra città. Il Liceo Scientifico ha recitato una simulazione di un’udienza in tribunale con dei sopravvissuti e degli elementi delle forze SS che hanno partecipato al massacro, rappresentazione, a mio avviso, molto bella.
Spero vivamente che orrori come questi non si ripetano in futuro, e la mia è la speranza condivisa da tutti noi.   

                                                     
Emanuela

 

Penso che ciò che è successo sia una cosa impossibile da commentare con semplici parole; per capire a fondo, bisognerebbe provare sulla propria pelle, ritrovarsi nelle medesime condizioni, ma questo implicherebbe la riapertura dell’inferno e su questo spero che tutti siano d’accordo con me, cioè che sia un’ipotesi da non prendere nemmeno in considerazione. La mente umana è, in natura, come sappiamo la più sviluppata e sorprendente. A volte, però, può divenire la “macchina” più terrificante che si possa immaginare. E infatti è stato scritto che: “il distruggere una vita è difficile tanto quanto crearla, ma i tedeschi ci sono riusciti”.
Un dittatore come Hitler non è altro che un individuo “pieno” d’odio  per se stesso che sfoga i suoi “capricci” su altri pensando così di poter riuscire a migliorarsi odiando, trucidando, decimando, sterminando i suoi simili.  Che orrore

Andrea

 

 
 
       
 
SE QUESTO E' UN UOMO
                                                PRIMO LEVI
 
Voi che vivete sicuri
Nelle vostre tiepide case,
voi che trovate tornando a sera
Il cibo caldo e visi amici:
Considerate se questo è un uomo
Che lavora nel fango
Che non conosce pace
Che lotta per un pezzo di pane
Che muore per un sì o per un no.
Considerate se questa è una donna,
Senza capelli e senza nome
Senza più forza di ricordare

 

 
 
Vuoti gli occhi e freddo il grembo
Come una rana d'inverno.
Meditate che questo è stato:
Vi comando queste parole.
Scolpitele nel vostro cuore
Stando in casa andando per via,
Coricandovi alzandovi;
Ripetetele ai vostri figli.
O vi si sfaccia la casa,
La malattia vi impedisca,
I vostri nati torcano il viso da voi.

 

 

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